Chianti, numismatica e novella toscana di cantucci e vinsanto
Già – esordisce Claudio, mentre scendiamo in macchina con il castello di Meleto alle nostre spalle – ho dimenticato di dirti una curiosità, forse non è proprio calzante ai fini della tua rubrica, però è interessante.” Tu dilla, rispondo, e faccio partire la registrazione. “L’intento dei Ricasoli era quello di rafforzare il loro dominio soprattutto nell’alto Chianti e verso il Valdarno Superiore. Nel 1258 i Ricasoli vennero in possesso di terre e castelli situate appunto in questi territori per la cifra di 80 lire di moneta pisana. La numismatica è un’altra mia passione, è anche attraverso la storia delle monete e della sua evoluzione che si comprende meglio la storia del territorio e i modi di dire usati tutt’oggi.”. “Ovvìa – esclamo, mentre rientriamo a Barbischio – racconta!”.
Siamo arrivati a Barbischio, in lontananza sentiamo il suono delle campane. Claudio mi fa cenno di sedermi sotto la pergola dell’Osteria il Papavero: “Adesso ci prendiamo un vinsanto con i cantuccini, però prima vado in casa.” Ritorna in breve tempo con uno dei suoi fogli. “Ecco una curiosità: la chiesa di Gaiole fu consacrata nel 1959 e prima di allora matrimoni e battesimi e funerali si officiavano alla Pieve di Santa Maria a Spaltenna, che divenne fra il 1102 e il 1110 la prima per importanza dopo che la Pieve di San Pietro in Avenano andò in decadimento.
Continua la nostra avventura con la rubrica della scrittrice Silvia Ammavuta sui Diari Toscani. In 2 puntate su Chianti numismatica cantucci e vinsanto insieme al nostro Claudio Bonci prendendo spunto dalla numismatica ripercorre la storia, la cultura e l’enogastronomia del Chianti.
Dove?
Per leggere di Chianti numismatica cantucci e vinsanto con Claudio Bonci scritta da Silvia Ammavuta, potete seguire i link con le 3 puntate:
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